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Servizi

Servizi di ritiro e smaltimento manufatti in eternit in tutta la provincia di Roma.

Analisi Amianto: minerale da temere

Con una legge del 1992 l’Italia ha deciso di non permettere più la commercializzazione, la produzione, l’estrazione e l’importazione di amianto e di prodotti che lo contenessero. lente ingrandisce una lastra di amianto
Qualche tempo dopo il problema relativo all’amianto è stato traslato sugli edifici costruiti precedentemente rispetto alla legge e che contenessero amianto, soprattutto qualora l’amianto fosse in stato libero oppure legato a materiali o superfici friabili, in questo caso infatti le particelle di amianto, molto pericolose per la salute, potrebbero distaccarsi, finire nell’aria ed essere respirate.
Ricordiamo infatti che proprio l’ amianto è causa di una malattia mortale denominata asbestosi.

Per i motivi di cui sopra si sono venute a creare aziende specializzate nella bonifica dell’amianto che deve essere trattato con molta attenzione.
Addirittura è stato creato un albo presso cui le società che si occupano dello smaltimento devono essere iscritte, le stesse sono tenute a compilare un registro delle bonifiche effettuate e sono soggette a controlli periodici, sia per la tutela della salute dei dipendenti che per la correttezza delle pratiche di smaltimento eseguite.

Chi effettua l’analisi amianto?

analisi eternit
analisi eternit

Se veniamo a conoscenza che il nostro edificio ha delle parti in amianto, dobbiamo provvedere ad avvisare l’ASL che provvederà ad effettuare delle analisi in un laboratorio analisi amianto e dovrà iscrivere la nostra proprietà in un apposito registro in modo da effettuare una mappatura quanto più completa sulla presenza di amianto.

Fatto ciò la regione ha la facoltà di richiedere la rimozione dell’amianto, ovviamente a spese dei proprietari degli immobili.

Anche i laboratori di analisi eternit che effettuano le analisi dell’amianto al microscopio devono rispondere a certe caratteristiche, come indicato nell’allegato 5 del decreto ministeriale del 14 maggio 1996.

Come avviene l’analisi eternit

A seconda delle aree da analizzare le procedure del laboratorio amianto si diversificano: bisogna prestare attenzione a verificare se l’oggetto di bonifica è già distaccato, se il luogo dove si trova è dismesso, oppure al contrario se è molto frequentato.

Anche se l’amianto dovesse trovarsi in tubi interrati si dovrà prestare particolare attenzione, infatti il carotaggio dovrà essere fatto prestando particolare cura a non sollevare polveri.

Una volta estratti i campioni di amianto fibre gli stessi dovranno essere trasportati in laboratorio per essere analizzati, prima però verranno sigillati.

Esistono diverse metodologie di analisi amianto Roma ed i laboratori preposti devono essere attrezzati per effettuarle tutte:

  1. microscopia ottica di contrasto
  2. diffrattometria a raggi x
  3. microscopia elettronica a scansione
  4. spettrofotometria di assorbimento infrarosso.

mano con guanto blu elettrico con pinzetta e un pezzetto di amianto da analizzareLe analisi di cui sopra vengono richieste sia per verificare la presenza o meno di amianto in certi contesti sia per problemi legati alla salute sul luogo di lavoro.

Per molti anni infatti l’asbesto è stato utilizzato quasi ovunque perché si pensava fosse un materiale molto duraturo ed ovviamente non pericoloso per la salute.

Ci troviamo quindi con un gran numero di fabbricati utilizzati da aziende con molto personale che frequenta locali dove è effettivamente presente l’amianto, abbiamo quindi la necessità di verificare se questi ambienti sono salubri oppure se bisogna procedere alla bonifica.

I campioni da inviare in laboratorio ad analizzare con strumentazioni all’avanguardia, come il microscopio a raggi x, possono essere raccolti sia in proprio, facendo molta attenzione ad utilizzare protezioni adeguate per mani e vie respiratorie e non permettendo alle fibre di disperdersi nell’ambiente, che tramite incaricati inviati dai laboratori stessi.

Se verrà resa necessaria la bonifica degli ambienti i locali andranno evidentemente evacuati per consentire all’impresa di procedere con i lavori in tutta sicurezza.

Ribadiamo l’assoluta importanza di affidarsi a professionisti del settore in regola con tutte le normative vigenti per effettuare una bonifica completa ed efficace.

Se vuoi richiedere dell’amianto analisi e risultati richiedici un sopralluogo ed un preventivo gratuito. Ci occupiamo del trasporto dell’amianto in laboratorio e del rilascio certificato dei risultati.

A partire dal secondo dopoguerra in Italia si è diffusa notevolmente la produzione e l’utilizzo dell’Eternit, un tipo di fibrocemento per la cui realizzazione veniva utilizzato l’amianto. Oggi è nota la pericolosità di questo materiale e di tutti i suoi derivati, quindi è indispensabile provvedere immediatamente alla rimozione di ogni manufatto realizzato con questo materiale e al suo corretto smaltimento.

Tra i nostri lavori di smaltimenti eternit spesso capita la rimozione di pannelli di amianto. Se pensate di avere dei pannelli eternit nella vostra proprietà ecco tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.

Che cosa sono i pannelli in Eternit?

pannelli in amianto in una scuola

Il nome Eternit fa riferimento ad un marchio registrato nel 1900 circa: si tratta di uno speciale tipo di fibrocemento per la cui realizzazione veniva impiegato l’amianto. Di per sé l’Eternit non è pericoloso ma lo diventa nel momento in cui inizia a sgretolarsi per l’usura del tempo e di conseguenza rilascia nell’ambiente delle microfibre che, se inalate, causano terribili malattie come l’asbestosi e il mesotelioma pleurico fino ad arrivare alla morte.

L’Eternit ha delle caratteristiche di resistenza e di flessibilità davvero notevoli, per questo fino al 1992 il suo impiego è stato ampio e variegato, anche perché la sua produzione era davvero molto conveniente, veloce e poco onerosa dal punto di vista economico. Questo materiale è stato utilizzato per molti decenni nel settore dell’edilizia, in particolare nella produzione di pannelli e lastre di diverse misure per la realizzazione di scheletri di edifici sia abitativi che commerciali e industriali.

I pannelli di Eternit sono stati impiegati su larga scala sia per la realizzazione di edifici di natura civile ma anche in quelli destinati ad ospitare uffici pubblici nonché scuole e addirittura ospedali.

Uso di pannelli di amianto in edilizia

Pannelli Eternit per copertura
Pannelli Eternit per copertura

L’amianto è il materiale principale con il quale venivano realizzati i pannelli di Eternit. In questo caso l’amianto rientrava proprio nella composizione del miscuglio con il quale, poi, si realizzavano i manufatti ma in realtà esistono purtroppo anche altre metodologie di impiego di questo pericoloso materiale. Ad esempio è stato impiegato per lungo tempo, prima che nel 1992 ne vietassero in Italia sia la produzione che la commercializzazione, per l’utilizzo a spruzzo su materiali di vario tipo per renderli più resistenti nonché per la creazione di pannelli a bassa densità miscelando il materiale con il cartone e di quelli ad alta densità con una miscela di amianto e cemento.

Addirittura, cambiando completamente settore, l’amianto è stato impiegato anche in campo tessile, miscelandolo con stoffe di vario tipo soprattutto per quanto riguarda i rivestimenti interni. Questi sono solo degli esempi che però fanno capire chiaramente quale sia stata la situazione a partire dal 1994, quando è iniziata l’opera di bonifica da amianto che ha interessato davvero un altissimo numero di edifici su tutto il territorio nazionale.

Come si trattano i pannelli Eternit?

Da quando è stata accertata, attraverso numerosi studi scientifici, la pericolosità dell’amianto, si è immediatamente compresa l’importanza di provvedere allo smaltimento dei numerosi manufatti che esistono in ambito edilizio. Negli ultimi anni, però, questa necessità si è fatta ancora più pressante perché l’usura del tempo sta portando allo sgretolamento di tanti manufatti in Eternit e in amianto. Trattandosi di rifiuti pericolosi, però, sia i pannelli di amianto che quelli in Eternit devono essere smaltiti secondo procedure ben definite e decodificate.

Il D.M. 6 settembre 1994 ammette solo tre possibili strade in presenza di un manufatto contenente amianto:

  • l’incapsulamento in speciali pellicole protettive per evitare che i residui possano disperdersi nell’aria;
  • il confinamento, che prevede la creazione di barriere protettive che ne impediscano la dispersione dell’aria;
  • infine la rimozione in totale sicurezza dell’amianto. La rimozione è sicuramente il procedimento più sicuro perché consente di eliminare ogni traccia di questo pericoloso materiale e garantisce la salubrità degli ambienti e degli edifici anche in futuro.

Come si smaltiscono i pannelli di amianto a Roma e dintorni?

Una volta eliminate tutte le tracce di Eternit e di amianto dall’edificio, si pone il problema del loro corretto smaltimento, per evitare che i loro residui possano disperdersi nell’ambiente. Innanzitutto va specificato che solo le aziende autorizzate e iscritte in un apposito albo possono provvedere allo smaltimento dei pannelli in amianto. Prima della rimozione tutti i manufatti in amianto vanno incapsulati e poi si deve procedere alla loro rimozione in modo sicuro, per evitare che durante l’operazione possano sbriciolarsi.

Una volta prelevati vanno chiusi in contenitori sigillati e portati nelle apposite discariche, anche queste autorizzate e inserite in un elenco speciale, che provvederanno all’effettivo smaltimento. Tutte le operazioni devono essere rigorosamente tracciate nel pieno rispetto della normativa vigente. È assolutamente sconsigliato procedere in autonomia alla rimozione dell’amianto perché si tratta di un’operazione molto pericolosa che rischia, se eseguita in modo non corretto, di nuocere alla salute di chi la esegue e di chi si trova nelle vicinanze.

Molto meglio rivolgersi ad aziende specializzate in questo campo come la ditta Castaldi, da anni un punto di riferimento per lo smaltimento di pannelli di amianto e di Eternit a Roma e provincia.

Contatta oggi stesso l’ufficio commerciale della ditta Castaldi e richiedi un preventivo gratuito e tutte le informazioni necessarie per procedere alla rimozione e allo smaltimento dei pannelli di Eternit e per quelli di amianto a Roma.

L’amianto in casa, quanto è diffuso

Il termine amianto deriva dal latino amiantus (incorruttibile), mentre per il greco antico significava incombustibile. Entrambe le proprietà hanno portato al suo uso diffuso in materiali come il fibrocemento o il calcestruzzo fibroso.

L’ amianto, o anche asbesto, comprende sei diversi minerali a base di silice, composti da lunghi cristalli fibrosi. L’amianto era un materiale isolante utilizzato in edilizia durante il XIX e l’inizio del XX secolo grazie alla sua capacità di resistere al calore e ai danni elettrici e di ridurre la propagazione del suono. E’ stato largamente usato per coibentare pavimentazioni, tetti, cassoni per la raccolta dell’acqua piovana, tubature e addirittura vasi e fioriere in fibrocemento. 

Tuttavia, anche questo materiale noto con il nome commerciale di Eternit può rompersi e, nel tempo, logorarsi e rilasciare le sue sottilissime fibre. Queste sono considerate altamente pericolose: la loro inalazione e il deposito nel tratto respiratorio possono causare gravi malattie come l’asbestosi, il mesotelioma e altri diversi tipi di cancro.

I loro potenziali effetti sulla salute non sono immediati, possono comparire anche dopo trent’anni. La legge richiede la rimozione dei materiali contenenti amianto solo quando diventa pericoloso.

I pericoli dell’amianto friabile a pezzi

La fibra di amianto è stato un materiale da costruzione comunemente usato fino agli anni ’70 per isolare le case, oltre che per la produzione di piastrelle e pavimentazioni economiche e anche varie altre strutture in cemento, soprattutto di arredo urbano, come vasi e fioriere in eternit, che però possono contenere amianto friabile e diventano facili da rompersi, rilasciando piccole particelle nell’aria che rappresentano un pericolo per la salute e la sicurezza.

Quando questi materiali resistono alla semplice forza esercitata dalla mano non sono friabili e quindi sono meno pericolosi. Una volta che inizia a deteriorarsi, tuttavia, il materiale in cemento fibroso va eliminato.

Per legge, i contenitori in eternit, così come tutti gli altri materiali contenenti amianto devono essere rimossi, con particolare attenzione a scuole, edifici e spazi pubblici. La legge richiede anche procedure speciali per lo smaltimento dell’amianto che non può essere liberato nell’ambiente e accettato dalle normali discariche. A Roma e provincia, se devi smaltire vasi e fioriere in eternit, oppure riscontri pezzi di eternit rotto, rivolgiti ad un’azienda autorizzata che opera nel rispetto della salute pubblica.

Come rimuovere vasi e fioriere in eternit?

fioriere fibrocemento
fioriere fibrocemento

Anche quando non è friabile, l’amianto deteriorato, tagliato o rotto costituisce un pericolo. Soprattutto vasi e fioriere in eternit, per il contatto continuo con l’umidità del terreno sono soggette a usura.

Rivolgiti quindi a personale specializzato che saprà scegliere al meglio: se includere l’amianto in particolari materiali, in scatole sigillate, in involucri di plastica oppure, ancora, contenerlo in materiali solidificanti come la gommalacca. Quest’ ultima tecnica funziona meglio su materiali di amianto con una superficie porosa.

Obbligo rimozione amianto: a chi rivolgersi?

Identifica il tipo di amianto da trattare. L’amianto friabile è una forma del minerale che può essere polverizzato a secco, ma, a seconda dello stato d’usura del manufatto, anche l’amianto non friabile può sbriciolarsi quando è asciutto. Identifica anche la percentuale di amianto contenuta nei pezzi da smaltire, se inferiore o superiore all’1%.

Prima di procedere alla manipolazione di vasi e fioriere in Eternit, gli specialisti dell’amianto indosseranno tute monouso e speciali maschere respiratorie, necessarie quando si lavora con questo minerale. L’area di lavoro verrà isolata per quanto possibile con teli di plastica spessi prima di procedere alla rimozione stessa. I materiali verranno eliminati con una rottura minima, senza l’uso di utensili elettrici, a meno che non vi siano viti da rimuovere o altri elementi di fissaggio. Per evitare che le particelle vengano rilasciate nell’aria, prima del trasporto, il personale specializzato si assicurerà di mantenere i contenitori in condizioni di legatura a umido.

I materiali contenenti amianto verranno sigillati con nastro adesivo, contrassegnati e avviati alla discarica conforme agli standard EPA. La rimozione e lo smaltimento dei manufatti e dei pezzi rotti di fioriere fibrocemento sono operazioni pericolose, non esitare a rivolgerti ad un’azienda certificata. Chiamaci ora per un preventivo gratuito.

Le onduline fibrocemento per tetti o lastre in Eternit sono un materiale da copertura ampiamente utilizzato in edilizia per la loro durabilità, leggerezza e resistenza agli agenti atmosferici. sono state molto utilizzate nell’edilizia pubblica e privata per le loro proprietà, resistenti agli urti e agli agenti atmosferici, impermeabili, compatte e isolanti.

Tuttavia, quando arriva il momento di sostituire o rimuovere le vecchie lastre di fibrocemento contenenti amianto, è essenziale seguire procedure di smaltimento sicure e rispettare le normative ambientali per prevenire potenziali rischi per la salute umana e l’ambiente.

onduline catramate in fibrocemento
fibrocemento ondulato

L’amianto nel fibrocemento

Le lastre di fibrocemento, spesso chiamate anche “Eternit” per il nome di un famoso produttore, hanno un nucleo di amianto, una fibra naturale che è stata utilizzata per decenni in una vasta gamma di applicazioni industriali e edili a causa delle sue proprietà isolanti e ignifughe. Tuttavia, negli ultimi decenni, l’amianto è stato riconosciuto come una sostanza cancerogena e pericolosa per la salute umana quando le fibre di amianto vengono rilasciate nell’aria e inalate.

Negli anni ’90 è stata accertata la pericolosità dell’amianto contenuto nelle onduline in Eternit o in fibrocemento e il materiale è stato messo fuori commercio ponendo il problema dello smaltimento.

Se devi procedere a un intervento di smaltimento onduline in fibrocemento per tetti in modo ecologico, contatta subito la nostra azienda per prenotare il servizio su Roma di sigillamento, prelievo, trasporto e smaltimento in discarica.

Onduline per coperture in fibrocemento, come smaltirle?

un addetto con guanti rimuove onduline catramate in fibrocemento
smaltimento eternit ecologico

Le tegole ondulate sono state utilizzate come copertura per tetti o terrazzi di molti edifici, scuole, palestre, strutture industriali ma anche condomini e palazzi. Se n’è fatto un largo uso proprio per le loro caratteristiche di resistenza agli urti meccanici e al calore. Se hai una copertura realizzata con onduline in fibrocemento o Eternit, dovrai procedere allo smaltimento o alla bonifica del tetto.

La nostra azienda si occuperà di tutte le fasi di smaltimento onduline su Roma, a cominciare dalla rimozione e prelievo delle lastre ondulate, la messa in sicurezza e il successivo trasporto in un centro di raccolta per la gestione di rifiuti pericolosi, con il rilascio dei documenti attestanti l’avvenuto smaltimento a norma.

Se invece desideri bonificare la struttura lasciando il materiale in sito, hai diverse soluzioni possibili: l’incapsulamento o il confinamento delle tegole. Le onduline del tetto vengono confinate e isolate con lastre speciali oppure incapsulate con pellicole in modo che non siano più nocive per la salute dell’uomo e dell’ambiente.

Il nostro personale qualificato eseguirà i trattamenti in totale sicurezza, lavorando sulle onduline in fibrocemento in modo da non rilasciare particelle o polveri inquinanti nell’aria. I nostri tecnici si attengono a quanto previsto dalla normativa vigente per i casi di smaltimento onduline o di bonifica dell’area.

Fibrocemento Normativa e regolamentazioni

Per gestire in modo sicuro e responsabile lo smaltimento delle lastre ondulate fibrocemento contenenti amianto, è fondamentale seguire le normative e le regolamentazioni locali e nazionali. Queste

onduline catramate in fibrocemento
lastre ondulate in fibrocemento

regolamentazioni variano da paese a paese, ma di solito comprendono le seguenti disposizioni:

Identificazione: Prima di iniziare qualsiasi lavoro di rimozione, è necessario identificare con certezza se la copertura in fibrocemento contiene amianto. Questo può richiedere un’analisi da parte di professionisti esperti.

Autorizzazioni e notifiche: In molti paesi, è necessario ottenere le autorizzazioni e notificare le autorità competenti prima di iniziare la rimozione delle lastre in fibrocemento contenenti amianto.

Addestramento: Il personale coinvolto nella rimozione deve essere adeguatamente addestrato e certificato per gestire il materiale contenente amianto in modo sicuro.

Protezione personale: È fondamentale che tutti coloro che partecipano alla rimozione indossino dispositivi di protezione individuale (DPI) appropriati, come tute, maschere e occhiali protettivi.

Tecnica di rimozione: La rimozione delle lastre ondulate in fibrocemento contenenti amianto deve essere eseguita seguendo procedure specifiche per minimizzare il rischio di rilascio di fibre di amianto nell’aria.

Imballaggio e trasporto: Il materiale rimosso deve essere accuratamente imballato in contenitori resistenti all’amianto e trasportato in siti di smaltimento autorizzati.

Smaltimento: Il materiale deve essere smaltito in conformità alle regolamentazioni locali e nazionali. In molti casi, ciò comporta la sua eliminazione in discariche specializzate per rifiuti pericolosi.

Buone pratiche per lo smaltimento

un addetto con guanti rimuove onduline catramate in fibrocemento
smaltimento costo onduline

Oltre a rispettare le normative, ci sono alcune buone pratiche da seguire per garantire uno smaltimento sicuro ed ecologico delle lastre in fibrocemento contenenti amianto:

Valutazione dei rischi: Prima di iniziare il lavoro, valutare i potenziali rischi e pianificare le misure di controllo adeguatamente.

Isolamento del sito: Limitare l’accesso al cantiere ai soli operatori autorizzati per evitare il contatto non necessario con il materiale contenente l’ ondulina fibrocemento amianto.

Monitoraggio dell’aria: Durante la rimozione, effettuare il monitoraggio dell’aria per rilevare eventuali concentrazioni di fibre di amianto nell’ambiente.

Manutenzione degli strumenti: Assicurarsi che gli strumenti utilizzati per la rimozione siano in buone condizioni e non contribuiscano al rilascio di fibre di amianto.

Igiene personale: Dopo il lavoro, gli operatori dovrebbero seguire protocolli rigorosi di igiene personale per evitare la contaminazione da fibre di amianto.

Informazione ai vicini: Informare i vicini e la comunità locale sul lavoro in corso e sulle precauzioni adottate per garantire la sicurezza.

Riciclo e smaltimento sostenibile: Dove possibile, promuovere il riciclo delle lastre di fibrocemento e la riduzione degli sprechi.

Quanto costa il servizio di prelievo, trasporto e smaltimento onduline?

Per smaltire i manufatti ondulati in fibrocemento per tetti, riportiamo di seguito i costi orientativi di un trattamento. Il prezzo va a diminuire a seconda delle dimensioni della struttura. Per superfici fino a 100 mq, occorre calcolare dai 13 ai 20 € circa a mq, per superficie di dimensioni maggiori, oltre i 100 mq, i costi scendono fino a 10 € circa al mq, per le coperture di oltre 1000 mq, il preventivo indicativo può andare dai 6 agli 8 € a mq.

Oltre ai costi di smaltimento amianto vanno aggiunti gli oneri di legge che ammontano a 300 €, i costi di un eventuale rifacimento del tetto e ulteriori costi per la messa in sicurezza dei manufatti secondo le caratteristiche del luogo.

La lavorazione dei prodotti contenenti amianto viene svolta dai nostri tecnici seguendo le disposizioni vigenti. Ogni operazione deve essere condotta in sicurezza per l’ambiente e il personale che esegue il lavoro evitando ogni contatto diretto con i materiali inquinanti. Il servizio prevede quindi anche il costo della sicurezza e salute degli operai con l’eventuale costruzione di ponteggi o strutture per accedere al tetto.

Come prenotare un ritiro per eliminare le onduline in fibrocemento per tetti?

onduline catramate per tettiSe desideri smaltire le onduline in Eternit puoi contattarci per telefono o via e-mail richiedendo un preventivo dei lavori gratuito e senza impegno. Contattandoci riceverai subito una consulenza sul modo migliore di smaltire i manufatti con analisi dei materiali. Il nostro personale sarà da te per un sopralluogo personalizzato e formulerà il preventivo più adatto alle tue esigenze.

I nostri servizi di smaltimento onduline in fibrocemento per tetti su Roma comprendono anche il rilascio di tutta la documentazione e gli attestati di legge per lo smaltimento. Una volta ricevuta la richiesta sarai ricontattato entro 2 ore per un preventivo immediato.

Ti ricordiamo che gli interventi di smaltimento o bonifica amianto possono beneficiare di detrazioni fiscali nell’ambito della legge sulle ristrutturazioni edilizie, facendoti risparmiare ad esempio sul costo del rifacimento del tetto.

Le nostre città, abitazioni e strutture industriali sono spesso ricche di amianto e eternit. Infatti sin dagli anni ottanta l’amianto e l’eternit sono stati utilizzati nel settore dell’edilizia perché erano materiali isolanti con buone caratteristiche di isolamento termico e acustico. Le fibre di asbesto contenute in questi materiali però sono estremamente pericolose per la salute dell’uomo e per l’ambiente, per questo è necessario procedere ad un intervento di smaltimento delle lastre in eternit e delle lastre in amianto.

Lastre in amianto nel corso del tempo

Col tempo infatti i materiali si logorano e si usurano, questa degenerazione dei materiali causa la dispersione nell’ambiente delle fibre di asbesto. Le fibre di asbesto sono polveri sottili, quando ci troviamo a respirare queste polveri siamo esposti a pericolose malattie dell’arrapato respiratorio che possono degenerare in tumori e carcinoma del polmone.

Per questo sono state emanate varie normative e decreti ministeriali per disciplinare lo smaltimento e la bonifica di lastre in eternit e lastre in amianto. Ricordiamo che il contatto umano con questi materiali integri non è pericoloso, il pericolo avviene quando queste particelle dannose si staccano dai materiali e vengono immesse nell’aria.

Lastre in eternit: come gestire lo smaltimento?

La questione dello smaltimento dell’amianto e eternit è delicata. Le operazioni di rimozione, smaltimento o eventuale copertura e bonifica devono essere effettuate esclusivamente da professionisti del settore e personale altamente qualificato.

La nostra azienda può essere considerata come punto di riferimento sul territorio di Roma per la gestione dello smaltimento delle lastre in etrnit e in amianto perché garantiamo l’esecuzione degli interventi nel pieno rispetto della normativa vigente in totale sicurezza e affidabilità.

Lo smaltimento delle lastre in amianto e eternit può essere fatto tramite bonifica ossia con intervento di verniciatura e incapsulamento, tramite vernici chimiche protettive che siano in grado di isolare il materiale e neutralizzarlo.

Oltre alla bonifica si può optare per una soluzione più definitiva che è quella della rimozione delle lastre in eternit e lastre in amianto e del successivo smaltimento in apposite discariche che lavorano e processano rifiuti pericolosi. (se non siete residenti a Roma o nel Lazio potete rivolgervi a nostri collaboratori come per esempio gli addetti allo smaltimento eternit veneto)

Analizzare prima le lastre in fibrocemento

Prima di procedere a definire quale intervento effettuare su una struttura edilizia o su lastre in eternit e lastre in amianto, occorre valutare caso per caso lo stato e la pericolosità della struttura. In questo modo è possibile quantificare e valutare il grado di pericolosità delle lastre per un’eventuale contaminazione dell’ambiente e danni alle persone.

Questo vuol dire che il personale che effettuerà i lavori dovrà munirsi di attrezzature specifiche e protezioni necessarie. Infatti se le lastre o le strutture edilizie sono deteriorate è facile che durante i lavori di rimozione e smaltimento delle lastre, le fibre pericolose si stacchino e contaminino l’aria, comportando un rischio per li personale che dovrà eseguire i lavori di smaltimento.

La nostra azienda seguirà la gestione dell’intervento di smaltimento dall’inizio alla fine in tutte le sue fasi. Le operazioni di smaltimento finale dei rifiuti sono estremamente delicate e vanno eseguite con cura e attenzione in conformità con i decreti ministeriali per non incorrere in pesanti sanzioni pecuniarie.

Per questo occorre fare affidamento solo a professionisti che conoscano la materia e che operino già da tempo nel settore. Una volta rimosso il materiale, di deve procedere al trasporto delle lastre in etrnit e delle lastre in amianto verso l’impianto specializzato.

I rifiuti vengono consegnati al centro di raccolta e devono essere formalmente accettati dalla discarica. Una volta che la discarica avrà effettuato lo smaltimento finale delle lastre in amianto e delle lastre in eternit rilascerà la documentazione e attestazione dell’avvenuto smaltimento. Tutta la fase di trasporto dei materiale è molto delicata, la nostra aziende effettuerà questo servizio solo con mezzi autorizzati e compatibili con il trasporto di rifiuti speciali e pericolosi.

Ci faremo carico inoltre di coordinare e seguire le pratiche amministrative e burocratiche e ottenere le certificazioni e attestazioni di smaltimento richieste dalle legge. Se devi smaltire strutture edilizie in amianto infatti dovrai effettuare una dichiarazione annuale di smaltimento. La nostra azienda e i nostri esperti sono a disposizione per assisterti nella redazione della pratica.

L’amianto è uno dei materiali più pericolosi utilizzato nell’edilizia negli anni passati. Esso che nel periodo del cosiddetto boom economico era nel suo massimo splendore, deve adesso essere adesso rimosso, trasportato in maniera sicura e infine distrutto presso strutture appositamente attrezzate.

Tetti in eternit: perché erano cosi diffusi?

L’amianto o asbesto fu scoperto all’inizio del secolo scorso, la tecnologia legata ai processi produttivi fece si che potesse essere trasformato in lastre il cui uso era altamente flessibile e poco costoso, tale materiale era conosciuto come Eternit.

Il basso costo di produzione e il fatto che l’amianto potesse essere trasformato nelle più disparate forme, ha fatto si che la sua diffusione fosse capillare. Il materiale fino alla sua messa al bando era utilizzato per svariati usi soprattutto in edilizia, di solito infatti l’Eternit veniva impiegato come coperture dei tetti, come rivestimento interno di pareti e pavimenti, come cisterne di acqua potabile o di altri liquidi.

Particolare successo lo hanno avuto le tettoie in eternit, riconoscibili ancora oggi per famose onduline in lamiera che spesso ricoprono magazzini o edifici ad uso industriale.

L’Eternit in virtù della sua pericolosità fu messo al bando agli inizi degli anni 90 con un apposita legge statale, la norma non solo prevedeva il divieto di utilizzo nelle costruzioni future ma imponeva altresì l’obbligo della rimozione, con la contestuale bonifica dei siti interessati.

Quale è la pericolosità di un tetto in amianto? 

Studi negli anni hanno certificato la pericolosità del materiale. Esso infatti con il passare degli anni soprattutto a causa degli agenti atmosferici veniva assoggettato a una forma di sfaldamento, le crepature sulla superficie contribuivano a liberare nell’aria le fibre che se respirate erano responsabili di alcune malattie debilitanti a volte anche mortali, come ad esempio il carcinoma polmonare. Per la pericolosità acclarata l’amianto deve essere eliminato da tutte le strutture, siano esse residenziali o industriali.

Come avviene la rimozione dei tetti in amianto?

Una volta scoperto un tetto o tettoia in amianto deve essere immediatamente tenuto sotto controllo. Di fatto il materiale dovrebbe essere immediatamente coperto con dei teloni speciali, successivamente rimosso e trasportato presso discariche autorizzate in cui viene distrutto completamente. Tutti i processi fin dalla scoperta alla distruzione devono essere messe in pratica da personale specializzato, quest’ultimo deve utilizzare dispositivi di protezione individuali, anche il trasporto deve essere effettuato con veicoli speciali, essi stante la presenza di chiusure speciali non permettono la liberazione nell’aria di fibre di Eternit.

I processi di trasporto e bonifica devono essere attentamente monitorati, durante l loro effettuazione devono essere redatte alcune documentazioni specifiche, non ultimo il formulario di trasporto (conosciuto anche come FIR). La mancata ottemperanza delle norme che regolano lo smaltimento, o ancor peggio la scelta di effettuare lo smaltimento al di fuori dei canali autorizzati porta a delle pesanti conseguenze soprattutto sotto il punto di vista penale. 

Chi si occupa delle coperture in Eternit a Roma?

L’insita pericolosità dell’amianto nonché il divieto di operare la rimozione e lo smaltimento in autonomia, porta l’utenza sia essa pubblica o privata che scopre nei propri edifici Eternit, a dover per forza di cose individuare una ditta specializzata. Nella capitale d’Italia da molti anni in tale contesto è attiva la Castaldi srl.

L’impresa che può essere contattata tramite la pagina contatti, si occupa di tutte le fasi dello smaltimento, fasi che contemplano anche le eventuali autorizzazioni tendenti ad ottenere il permesso per la movimentazione del materiale. Il personale dell’impresa, che opera in tutta la regione, è formato professionalmente, esso interverrà avendo cura di evitare al minimo il contatto con l’Eternit, tutte le fasi verranno inoltre messe in opera con la massima cautela possibile.

L’impresa iscritta all’albo gestori ambientale, nelle categorie 10A e 5F, non ha problemi a effettuare un’analisi preventiva dei rischi, successivamente a questa verrà effettuato un piano d’intervento con la conseguente redazione di un esaustivo preventivo di spesa, da quest’ultimo di evincerà la grande convenienza economica proposta dall’impresa, anche rispetto ad altri competitor della zona.

Fino a qualche anno fa, l’eternit (o cemento amianto) è stato largamente utilizzato nel campo dell’edilizia grazie alle sue caratteristiche di isolamento e resistenza. Con il passare del tempo, però, ci si è resi conto della pericolosità di questo materiale: se ridotto in polveri ed inalato, può causare danni all’apparato respiratorio o altre patologie gravi. Tuttavia, è importante so

una canna fumaria su un terrazzo
canna fumaria eternit rimozione

ttolineare che l’eternit diventa pericoloso solo in seguito all’usura dovuta agli agenti atmosferici. Dopo una serie di studi, sono saltate a galla diverse problematiche legate all’eternit che riguardavano il suo smaltimento, come denunciarne la presenza dopo averlo riconosciuto e gli alti costi di bonifica.

Generalmente, l’amianto è presente nei tetti che vengono costruiti con lastre di eternit, nelle lamine utilizzate per la copertura dei garage e nelle canne fumarie. Quest’ultime, sono presenti in buona parte dei condomini e nelle case private.

Rimozione Canna fumaria eternit: cosa fare?

Qualora ci si accorgesse che nel proprio palazzo è presente una canna fumaria in eternit, sarebbe utile procedere alla rimozione e successivamente alla sostituzione della stessa. Solitamente, le canne fumarie presenti nel mercato non sono friabili e pertanto non rilasciano sostanze considerate pericolose per la salute dell’uomo, a maggior ragione se si trovano all’interno degli edifici e sono ben conservate. Il discorso è diverso, però, se si trovano all’esterno e quindi sono esposte agli agenti atmosferici che ne causano l’erosione.

In quest’ultimo caso, infatti, potrebbero rilasciare sostanze o fibre altamente pericolose per l’uomo quindi è consigliabile valutare bene la situazione ed eventualmente procedere ad un controllo tempestivo. Nel caso in cui si fosse certi della pericolosità, bisognerà ordinare o la rimozione o la messa in sicurezza della canna fumaria.

Tutte queste procedure devono preventivamente essere sottoposte agli organi di competenza, cioè le ASL e il Sindaco. Se poi si deve procedere allo smaltimento, è consigliabile rivolgersi ad una ditta specializzata che sia iscritta all’ Albo. Le ditte, attraverso una serie di procedure, valuteranno se la canna fumaria è da rimuovere o meno.

L’impresa Castaldi srl è specializzata nello smaltimento di eternit e materiali che possono risultare pericolosi per l’uomo e l’ambiente. Da decenni sul mercato, la Castarldi srl opera a Roma, Latina e Frosinone e vanta personale qualificato. Offre ai suoi clienti consulenze telefoniche e sul sito dell’azienda è possibile richiedere un preventivo per essere ricontattati.

Pericolosità canna fumaria amianto legge e obbligo di rimozione

una canna fumaria in amianto
impermeabilizzazione canna fumaria

Sulla questione dei materiali potenzialmente pericolosi per la salute dell’uomo e per la salvaguardia dell’ambiente, nonché sulle problematiche legate allo smaltimento di suddetti materiali, si è ampiamente discusso. Con una sentenza che risale al settembre del 2017, si è stabilito che la rimozione di una canna fumaria in eternit deve essere a carico dei proprietari dell’immobile e quindi non può essere imputata al condominio. La ditta incaricata per la rimozione di una canna fumaria in eternit dovrà preventivamente fare un sopralluogo ed effettuare il campionamento dei materiali per determinarne la tipologia.

L’articolo 256 del decreto legislativo 81/2008 riguarda le misure per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e stabilisce l’obbligo di rimozione delle coperture in amianto presenti negli edifici. In particolare, l’articolo richiede che i datori di lavoro o i proprietari degli edifici adottino le misure necessarie per rimuovere o sostituire le coperture in amianto, comprese le canne fumarie, nel rispetto delle disposizioni specifiche stabilite dalle autorità competenti.

Le misure di rimozione devono essere eseguite da personale specializzato e nel rispetto delle norme tecniche e di sicurezza applicabili. Inoltre, l’articolo prevede che il datore di lavoro o il proprietario debba redigere un piano di lavoro dettagliato, contenente le procedure e le precauzioni da adottare durante la rimozione, il trasporto e lo smaltimento dei materiali contenenti amianto.

Nell’art. 256 del decreto legislativo 81/2008 è specificato che il datore di lavoro, in questo caso la ditta, oltre a sottostare ad obblighi specifici in materia di protezione dei suoi lavoratori, deve presentare un piano di lavoro, chiamato anche piano di bonifica, 30 giorni prima dell’inizio del lavori. Oltre a questo, verrà redatto anche un piano operativo di sicurezza (P.O.S.), da presentare sempre all’organo di vigilanza competente. Quando i lavori saranno conclusi, si procede alla verifica dell’assenza di ulteriore rischio di esposizione all’amianto/eternit tramite il “monitoraggio ambientale in MOCF”.

 

Il monitoraggio ambientale mediante l’utilizzo di un microscopio ottico a contrasto di fase (MOCF) è una tecnica che consente di osservare e analizzare campioni ambientali per

una canna fumaria in amianto
come riconoscere canna fumaria eternit

identificare particelle o organismi di interesse.

Il microscopio ottico a contrasto di fase è uno strumento che utilizza la differenza di fase della luce che passa attraverso un campione per produrre un’immagine ad alto contrasto. Questa tecnica è particolarmente utile per la visualizzazione di oggetti trasparenti o poco contrastati, come particelle sospese nell’aria o organismi biologici.

Nel contesto del monitoraggio ambientale, il MOCF può essere utilizzato per analizzare campioni di aria, acqua, suoli o altri materiali ambientali al fine di identificare e quantificare la presenza di particelle di interesse, come fibre di amianto, pollini, spore fungine, microorganismi o altre sostanze.

L’analisi mediante MOCF consente di ottenere informazioni dettagliate sulla morfologia, sulle dimensioni e sulla distribuzione delle particelle o degli organismi presenti nel campione. Queste informazioni possono essere utilizzate per valutare la qualità dell’ambiente, identificare eventuali contaminanti o monitorare il livello di inquinamento.

È importante notare che il monitoraggio ambientale richiede competenze specifiche e l’utilizzo di protocolli standardizzati per la preparazione dei campioni, l’analisi e l’interpretazione dei risultati. Pertanto, è consigliabile affidarsi a personale qualificato o a laboratori specializzati nell’uso del MOCF per il monitoraggio ambientale.

 

Rimozione e rischi della canna fumaria in cemento

canne fumarie in amianto
bonifica canne fumarie

I danni dell’amianto a scapito della salute dell’uomo sono molteplici. Si rischia l’Asbestosi, cioè una malattia che colpisce i polmoni, la cui struttura viene modificata a causa della nascita di un tessuto fibroso che impedisce il trasferimento dell’ossigeno dell’aria al sangue. Tra i disturbi più comuni vi sono le difficoltà respiratorie. Un ulteriore effetto dannoso dell’amianto può essere il cancro al polmone. Nello specifico, possono essere colpiti il Pericardio, la Pleura e il Peritoneo. Alcuni studi hanno dimostrato che l’esposizione all’amianto può provocare danni anche alla laringe e alle vie gastro-intestinali.

Ecco alcuni dei rischi associati alle canne fumarie in cemento-amianto:

  1. Malattie respiratorie: L’inalazione di fibre di amianto può causare malattie respiratorie, come l’asbestosi, una condizione in cui le fibre di amianto danneggiano i polmoni e causano cicatrici che ostacolano la respirazione. Inoltre, l’esposizione all’amianto può aumentare il rischio di sviluppare il mesotelioma pleurico, una forma di cancro che colpisce la membrana che riveste i polmoni.
  2. Inquinamento ambientale: Le canne fumarie in cemento-amianto possono deteriorarsi nel tempo a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici e ai cambiamenti termici. Ciò può portare al rilascio di fibre di amianto nell’ambiente circostante, contribuendo all’inquinamento dell’aria e del suolo.
  3. Rischi durante la rimozione: La rimozione delle canne fumarie in cemento-amianto può comportare ulteriori rischi. Durante il processo di rimozione, le fibre di amianto possono essere disturbate e rilasciate nell’aria, aumentando l’esposizione dei lavoratori e delle persone presenti nell’area.

Per mitigare questi rischi, è importante adottare misure adeguate per la gestione sicura dell’amianto. Ciò può includere la valutazione e l’identificazione dell’amianto nelle canne fumarie, l’implementazione di misure di controllo dell’esposizione durante la rimozione, l’utilizzo di attrezzature protettive adeguate e il corretto smaltimento dei materiali contenenti amianto in conformità alle normative locali.

Si consiglia di consultare le normative nazionali o di contattare un esperto legale specializzato nel settore per ottenere informazioni aggiornate e specifiche sui rischi e sulle misure di sicurezza relative alle canne fumarie in cemento-amianto nel tuo paese.

Nel passato molti erano gli usi dell’eternit, un materiale conosciuto anche con il nome di fibrocemento, che per la sua economicità nonché per la sua grande flessibilità veniva impiegato spesso e volentieri nelle fabbricazioni edili nel passato.

Serbatoi eternit acqua: storia e origini

serbatoio eternit
serbatoio in eternit

Il fibrocemento è un materiale sperimentato per la prima volta all’inizio del 900, il suo inventore l’austriaco Ludwig Hatschek capì immediatamente le potenzialità del componente e lo brevettò. Con il passar del tempo l’eternit raggiunse una grande popolarità, figlia anche dell’economicità di produzione. Esso nel periodo del boom economico italiano fu utilizzato per svariati scopi, quello principale di copertura fu infatti solamente uno degli impieghi.

Il fibrocemento era un materiale che veniva usato sia in funzioni fonoassorbenti che di riempimento degli interstizi tra appartamenti, in alcuni casi era utilizzato anche come la base dei pavimenti tra un piano ed un altro dei condomini. Con il passare degli anni la sperimentazione sugli utilizzi lo portò ad essere utilizzato finanche come contenitore di acqua potabile, e sono molti ancora nel presente i contenitori che sono presenti sulle terrazze dei condomini o delle abitazioni rurali di tutto il bel paese. I cosiddetti serbatoi eternit acqua ebbero largo successo.

Perché un serbatoio in eternit in casa è pericoloso?

La pericolosità del cassone in eternit è insita del fibrocemento è quella legata alla volatilizzazione delle sue fibre. Di fatto il materiale diventando vetusto si crepa nella sua superficie esterna, questo porta alla perdita delle fibre interne che una volta inalate sono causa di molte problematiche cardiorespiratorie, in alcuni casi è acclarata l’associazione tra fibrocemento e malattie tumorali, non ultimo il mortale e pericolosissimo carcinoma polmonare. La sicurezza di una relazione tra malattie e eternit portò alla scomparsa del materiale, che tra l’altro fu vietato in maniera tassativa.

Come si smaltiscono i serbatoi eternit casa?

Una legge nazionale datata 1992 ha di fatto messo fuori legge l’eternit. Il materiale da quella data non può non solo essere utilizzato per nuove costruzione, ma deve essere smaltito seguendo delle procedure particolari. Il divieto di utilizzo del materiale cementizio interessa tutti gli ambiti nella quale nel passato era stato utilizzato. La norma prevede anche la bonifica dei siti interessati della presenza dell’eternit, bonifica che deve essere effettuata solamente da personale altamente specializzato. Da sottolineare che l’eternit non può essere smaltito nei normali canali che si utilizzano per i rifiuti solidi urbani.

Di prassi quando avviene il rinvenimento di eternit (sia esso in lastre o in altre forme) le procedure da seguire prevedono prima l’immediata copertura del sito tramite un procedimento chiamato incapsulamento, poi la rimozione, il trasporto e infine la distruzione. In tutte le fasi il personale deve utilizzare delle protezioni individuali specifiche. Una volta portato in discarica all’impresa di trasporto verrà rilasciato il previsto formulario (conosciuto con la sigla FIR) debitamente compilato, il suo possesso non solo libera la committenza da problematiche penali relative allo smaltimento del materiale, ma sarà la base per accedere agli sgravi fiscali previsti dalla vigente normativa fiscale, sgravi che possono arriare fino al 50% della spesa sopportata.

Chi si occupa dello smaltimento dei cassoni e serbatoi in eternit?

Stante la pericolosità del materiale l’eternit può essere trattato solamente da personale adeguatemene formato. Nelle provincie di Roma, Latina e Frosinone un’impresa si pone come riferimento di tale tipo di attività, essa è la Castaldi srl. L’impresa raggiungibile sulla grande rete all’indirizzo eternit.roma.it interviene con il personale proprio, e dopo un opportuno sopralluogo riesce ad operare lo smaltimento di tutti i manufatti in eternit. Tutti i procedimenti saranno svolti salvaguardando prioritariamente non solo la sicurezza dei lavoratori impiegati ma anche dell’ambiente circostante. L’impresa che dispone di tutte le autorizzazioni previste dalla pregnante legge ambientale è iscritta all’albo gestori rifiuti ambientali, e garantisce l’intervento si a per committenze private che pubbliche.

Castaldi srl: ci occupiamo dello smaltimento di materiali pericolosi, come l’amianto e l’eternit, da decenni a Roma, Latina e Frosinone.

Siamo un’impresa volta alla sensibilizzazione del rispetto dell’ambiente, attraverso il recupero e lo smaltimento di materiali che, come l’amianto, possono risultare dannosi per la salute. La nostra azienda si avvale di personale qualificato per rimuovere materiale-amianto nella più totale sicurezza.

I nostri interventi comprendono:

  • Analisi del materiale per accertarne il contenuto in fibre di amianto
  • Rimozione materiale-amianto con procedura di incapsulamento
  • Riconvertimento coperture in amianto
  • Istallazione fotovoltaico
  • Smaltimento in discarica autorizzata
  • Certificazione dell’avvenuto smaltimento secondo la normativa vigente

Per bonificare una zona in cui è stato utilizzato l’eternit è necessario eseguire una serie di procedure fondamentali, in quanto comunque la bonifica di strutture contaminate, per la presenza di eternit deve avvenire seguendo dei passaggi particolari, facendo attenzione anche al periodi di scadenza.

Per bonificare l’eternit si possono percorrere differenti strade, come la rimozione e lo smaltimento, che devono avvenire direttamente in discarica, l’incapsulamento che può avvenire direttamente nella zona e poi il confinamento. Tutte le procedure sono garantite dalla legge ed infatti, quando si parla di bonifica si deve fare sempre riferimento alla normativa in materia.

Cosa si deve considerare prima di rimuovere l’eternit?

Uno dei primi elementi da prendere in considerazione quando si parla della bonifica eternit, è anche il fatto che si dovrebbe indagare sullo stato di conservazione del manufatto che è cruciale per capire in che modo, si dovrà effettuare la bonifica. L’eternit, quando si deve mettere in sicurezza, deve essere analizzato bene. Infatti, si deve capire se inizialmente è il caso di incapsularlo e questo può avvenire quando l’amianto è comunque in uno stato di conservazione abbastanza corretto.

Inoltre, si può optare per il confinamento, come per la bonifica, e prevede una doppia messa in sicurezza. In questo caso infatti, prima di procedere è necessario incapsularlo e poi sarà isolato in maniera netta, in modo da impedire qualunque altra forma di contaminazione. Questo tipo di trattamento è molto più costoso, però viene spesso utilizzato soprattutto, quando il materiale non è ben tenuto.

Tra le altre tecniche, c’è la rimozione e lo smaltimento che avviene in discarica. Questa soluzione tende a incapsulare, rimuovere il materiale trasportato in discarica dove ci sarà effettiva demolizione e la bonifica in piena sicurezza. Le lastre per il trasferimento o gli imballaggi di questo pericoloso materiale, devono essere fatti in maniera adeguata e così come prevede la legge, trasportando il tutto in degli imballaggi non deteriorabili.

Anche il trasporto in generale, deve essere previsto con dei fili di plastica sigillanti: tutto deve essere etichettato e trasportato in una discarica per lo smaltimento fino a quando non ci sarà effettivamente la demolizione del materiale e di conseguenza, sarà definitivamente cancellata la sua presenza e ogni rischio per la salute. Bisognerà sempre verificare se sul posto, ci sono strascichi dello stesso materiale e poi bisognerà anche capire nella fase finale, se c’è stata una contaminazione del fondo, prima di tornare a viverci normalmente.

Sapete che cos’è l’eternit? L’eternit è un marchio registrato per il fibrocemento. Il nome infatti è quello di un’azienda che lavorava questo genere di materiale, utilizzato spesso in edilizia, fino alla fine degli anni 80, come copertura.

Spesso l’eternit veniva anche utilizzato per la coibentazione dei tubi idrici oppure per le cisterne connesse a vari usi.

Per spiegare che cos’è l’eternit, bisogna sempre immaginare come nel corso di quegli anni venivano sfruttate le giacenze minerarie per utilizzare nuovi materiali per l’edilizia e in questi termini, l’eternit aveva un ruolo principale nella sua accezione commerciale, quando veniva utilizzato e chiamato amianto.

Che uso ne è stato fatto?

capannone con copertura di tegole in eternit
capannone con copertura di tegole in eternit

Nel corso del 1900 è stato sempre utilizzato con grande successo per evitare problemi a qualunque tipo di struttura, però c’è da dire che è soltanto a partire dagli anni Sessanta, che sono iniziati a nascere studi su questo materiale.

Ben presto la scienza, ha svelato ed ha capito come questo materiale sia davvero in grado di danneggiare gravemente l’organismo e soprattutto, le vie respiratorie.

Infatti è stato scientificamente provato che l’esposizione all’amianto e all’eternit per periodi prolungati – e quindi magari restando in una appartamento realizzato proprio con questi materiali – potrebbe causare la comparsa di tumore ai polmoni e non solo.

Per evitare qualunque infiammazione anche ad esempio alla pleura, oppure difficoltà respiratorie, è bene tenersi sempre alla larga dell’amianto e dell’eternit.

Cosa fare se ci si accorge della presenza di eternit?

Quindi se si ha soltanto il sentore che magari potrebbe esserci questo materiale nella costruzione in cui sorge l’abitazione della vostra casa, sarà bene cercare di tenersi a distanza.

Secondo la normativa vigente, l’eternit è rischioso per la salute umana e chiunque lo utilizza, commette un grave reato di tipo ambientale oltre a mettere a serio rischio la salute di tutte le persone del circondario.

Proprio per dare una risposta in questi termini, la Cassazione è stata molto dura e ha deciso di adottare il pugno di ferro nei confronti dei costruttori che intenderanno ulteriormente mantenere la presenza di eternit nei fabbricati.

È obbligatorio quindi, per legge, bonificare qualunque tipo di struttura realizzata con materiale eternit e in caso di violazioni, le pene sono molto severe.

I costi per la bonifica dell’Eternit sono abbastanza alti e quindi, la cosa ideale è cercare di farsi fare un preventivo per capire bene in che modo si potrà procedere per rimettere in sicurezza uno stabile.

La bonifica di materiali contenenti amianto o lastre di eternit è un’azione necessaria sia che siate un’azienda che un privato. operatore con tuta guanti e maschera di sicurezza, rimuove una lastra di amianto

La bonifica di un’area dalla presenza di eternit è un processo lungo e complesso. Il primo passo consiste nell’identificare tutti i materiali che possono contenere amianto, come l’isolamento, le piastrelle del pavimento o del soffitto. Una volta identificati, questi materiali devono essere rimossi in modo sicuro e smaltiti in aree apposite. Le aree contaminate dall’eternit devono essere pulite a fondo per garantire la rimozione di tutte le tracce del materiale. Infine, è necessario condurre test sulla qualità dell’aria per verificare che l’area sia sicura per l’occupazione umana.

La bonifica eternit o bonifica amianto  può essere un processo lungo e complesso, ma è essenziale per garantire la messa in sicurezza di tutti e per proteggere la salute di coloro che occupano lo spazio.

sacchetti di amianto da smaltireBonificare una zona contaminata da fibre di amianto, molto dannoso per la salute umana, è un’attività da delegare solo a ditte competenti, regolarmente iscritte all’Albo dei Gestori Ambientali e dotate di Durc valido.

Alcuni punti di vantaggio che offriamo ai nostri clienti rispetto alla concorrenza sono:

  • efficienza dall’inizio fino alla fine dei lavori
  • garanzia sulla legalità e operatività della società
  • tutela del cliente anche dopo 5 anni dai lavori.

Se vi state documentando su quelle che sono le tecniche di bonifica da utilizzare per ripulire un terreno della presenza di amianto, allora dovreste procedere per gradi e mettere in campo tutta una serie di passaggi fondamentali, nonché obbligatori per la legge.

Come si svolge un’ intervento di bonifica un terreno dalla presenza di eternit?

lastre ondulate di amianto

Quando si deve bonificare un’area dalla presenza di eternit, sarà necessario prima di tutto capire in che stato si trova il materiale cancerogeno e poi successivamente si potrà procedere al confinamento facendo in modo che il materiale sia isolato.

La bonifica da amianto è una procedura molto importante da mettere in campo e che deve essere realizzata in maniera giusta a norma di legge e poi vede costi diversi a seconda di quelle che è la grandezza del terreno di riferimento, nonché la zona in cui avete deciso di provvedere alla rimozione amianto.

Per bonificare il terreno infatti, bisognerà fare prima uno studio e poi successivamente sarà fondamentale che siano eseguite tutte le procedure obbligatorie per legge così da non causare altri danni in chiunque verrà in contatto con questa sostanza.

In generale, il processo di bonifica comporta la rimozione dell’eternit e il suo smaltimento sicuro, seguito dalla pulizia e sanificazione del terreno e dell’area circostante. È importante notare che la rimozione dell’eternit non deve essere effettuata in modo casuale o improvvisato, ma deve seguire rigorosi protocolli di sicurezza e deve essere eseguita da professionisti qualificati.

Inoltre, a fine dell’operazione di bonifica per rimozione dell’ amianto eternit , la ditta dovrà essere anche in grado di rilasciare un certificato che attesti l’avvenuta bonifica dell’amianto,, in modo tale da potervi garantire di essere impeccabili da un punto di vista normativo.

Per il calcolo dei costi di smaltimento amianto ed eternit bonifica leggete la pagine relativa ai prezzi.

Bonifica e smaltimento eternit normativa

addetto bonifica una copertura di amiantoIn Italia, la bonifica dell’amianto è regolata dalla normativa vigente, il Decreto Legislativo 81/2008 e dal Decreto Ministeriale 6 settembre 1994. Bisogna rivolgersi a ditte specializzate autorizzate con metodo di bonifica di amianto. La bonifica dell’eternit, è regolata dalla normativa italiana in materia di rimozione e smaltimento dei rifiuti. La legge prevede che la rimozione dell’amianto da un edificio debba essere eseguita da professionisti esperti e specializzati nei lavori di  bonifica e gestione dei materiali contenenti amianto per la tutela della salute. Inoltre, le operazioni di bonifica devono essere eseguite in modo sicuro, utilizzando procedure specifiche per la protezione dei lavoratori e dell’ambiente. La normativa prevede anche, con l’intervento di bonifica, l’obbligo di depositare il materiale rimosso in apposite discariche autorizzate, che devono rispettare rigorosi standard di sicurezza ambientale per lo smaltimento di amianto. La bonifica dell’eternit è quindi una pratica regolamentata, volta a proteggere la salute pubblica e l’ambiente, e richiede il rispetto di una serie di norme e procedure specifiche.

Dove rischiamo di trovare la presenza di polveri di amianto?copertura in amianto sullo sfondo cielo

Sono molte le coperture amianto e coperture in eternit negli edifici nelle strutture costruite prima del 2000. Coperture tetto in eternit per la costruzione come lastre ondulate di copertura, tubi, isolamenti per caldaie e pareti divisorie, canne fumarie, tettoie in eternit. Può anche essere presente in prodotti industriali come freni, guarnizioni e tessuti. È importante fare attenzione ad ogni forma di esposizione e di liberazione di fibre di amianto, durante la demolizione o la ristrutturazione di edifici vecchi o durante la manipolazione qualsiasi manufatto contenente amianto.

È evidente che per liberarsi in maniera definitiva dell’eternit, bisognerà affrontare i costi dello smaltimento. Molti si chiedono quanto costa smaltire l’eternit a Roma e di fatto, questa procedura, potrebbe richiedere dei costi alquanto alti.

Infatti, c’è da dire che per smaltire questo materiale è necessario effettuare una serie di passaggi e soprattutto servizi, da parte di aziende che hanno la certificazione necessaria per legge (sono iscritte all’Albo dei Gestori Ambientali e sono in possesso di Durc valido) che gli permetta di muoversi in questo delicato ambito, avendo l’opportunità garantita dagli organi competenti, di lavorare questo materiale.

Vi ricordiamo che una grande differenziazione va fatta tra la natura del materiale: se FRIABILE o COMPATTO. La nostra azienda è iscritta all’albo dei gestori ambientale per la categoria di smaltimento 10A, settore che si riferisce solo all’eternit in matrice compatta. Per effettuare lo smaltimento dei materiali contenenti amianto friabile occorre essere iscritti alla categoria 10B.

Di seguito una tabella riassuntiva.

Categoria 10: bonifica dei beni contenenti amianto Categoria 10A: attività di bonifica di beni contenenti amianto effettuata sui seguenti materiali: materiali edili contenenti amianto legato in matrici cementizie o resinoidi.
Categoria 10B: attività di bonifica di beni contenenti amianto effettuata sui seguenti materiali: materiali d’attrito, materiali isolanti (pannelli, coppelle, carte e cartoni, tessili, materiali spruzzati, stucchi, smalti, bitumi, colle, guarnizioni, altri materiali isolanti), contenitori a pressione, apparecchiature fuori uso, altri materiali incoerenti contenenti amianto.

 

Inoltre siamo iscritti alla categoria 5F possiamo quindi effettuare direttamente, senza tramiti, le azioni di raccolta e trasporto in discarica. Su richiesta possiamo occuparci anche della trasmissione delle comunicazioni al Comune di appartenenza.

Quanto costa smaltire l’eternit al metro quadro?

addetto mette delle parti di eternit negli appositi sacchi per lo smaltimentoSmaltire l’eternit non ha costi fissi, il calcolo avviene in base non solo alla superficie in analisi ma anche alle difficoltà operative.

I costi di smaltimento dell’eternit sono molto variabili e prima di procedere sarà necessario richiederci un preventivo gratuito personalizzato che chiarirà ogni dubbio circa eventuali spese da sostenere, anche di tipo extra. Lo smaltimento dell’eternit è un processo costoso e complesso a causa delle normative stringentemente regolamentate per la gestione sicura dell’amianto. Ecco gli elementi che possono determinare il costo del suo smaltimento.

  1. Quantità di eternit da smaltire: Il costo dello smaltimento dell’eternit è direttamente proporzionale alla quantità di materiale da smaltire. Maggiore è la superficie da rimuovere, maggiore sarà il costo totale. Questo può variare da piccole quantità presenti in tettoie domestiche a grandi quantità in edifici industriali o commerciali.
  2. Stato del materiale: L’eternit può degradarsi nel tempo, diventando fragile e friabile. Il suo stato influenzerà il costo dello smaltimento poiché il materiale più deteriorato è più pericoloso da rimuovere e richiede precauzioni extra.
  3. Ubicazione e accessibilità: La posizione dell’eternit può influire sul costo dello smaltimento. Se il materiale è facilmente accessibile e situato in una zona aperta, il costo potrebbe essere inferiore rispetto a situazioni in cui l’eternit si trova in spazi ristretti o difficilmente raggiungibili.
  4. Tipo di amianto presente: Il costo dello smaltimento può variare in base al tipo di amianto presente nell’eternit. Alcuni tipi di amianto sono considerati più pericolosi di altri, il che può comportare costi aggiuntivi per l’eliminazione sicura.
  5. Normative locali: Le leggi e i regolamenti riguardanti lo smaltimento dell’eternit variano da luogo a luogo. Le normative locali possono imporre standard più rigorosi, aumentando così i costi del processo.
  6. Metodi di smaltimento: Esistono diverse modalità per lo smaltimento dell’eternit, tra cui l’incapsulamento, la rimozione e la demolizione. Il metodo scelto avrà un impatto significativo sui costi. Ad esempio, la rimozione richiede precauzioni speciali e la demolizione comporta ulteriori costi di rimozione dei detriti.
  7. Costi di trasporto: Il trasporto dell’eternit verso un sito di smaltimento autorizzato può essere costoso, specialmente se la struttura è lontana. I costi varieranno anche in base al peso del materiale da trasportare.
  8. Professionisti esperti: La sicurezza è fondamentale nello smaltimento dell’eternit. L’impiego di professionisti esperti e certificati è essenziale per garantire che il processo sia eseguito in conformità con le normative vigenti. Questo può comportare costi aggiuntivi, ma è cruciale per la sicurezza delle persone e dell’ambiente.

In conclusione, il costo dello smaltimento dell’eternit può variare notevolmente in base a una serie di fattori, tra cui la quantità di materiale, lo stato del materiale, le normative locali e i metodi di smaltimento scelti. È importante consultare esperti nel campo dell’amianto e rispettare tutte le normative per garantire un’eliminazione sicura e responsabile di questo materiale pericoloso.

Il preventivo gratuito include l’analisi di fotografie descrittive o un sopralluogo.

addetto toglie parti di eternit da una copertura per lo smaltimentoPer quanto riguarda il calcolo al metro quadro, a volte siamo in grado di scendere ad un prezzo minimo di 6 €/mq. Il prezzo include la raccolta di lastre intere di una superficie importante che assorbe tutti costi (di avvio praticalavorazione e soprattutto quelli della sicurezza che può incide all’incirca del 30% dell’intero importo)

Altre volte invece il prezzo può salire fino a 23 €/mq quando la copertura è stata montata in modo non del tutto consono o errato e soprattutto manomessa ( come ad esempio: sopra le lastre è presente una gettata di cemento con una rete elettrosaldata e poi sopra a tutto la guaina)

Tuttavia fino a 150 mq non si può parlare del prezzo al metro quadro bensì del prezzo a corpo che racchiude tutti i costi (avvio pratica, lavorazione e trasporto).

Per superfici maggiori ai 150 mq in base alle difficoltà e alle condizioni di allestimento del cantiere, il costo parte dai 10 €/mq in su.

Quando abbiamo in analisi i serbatoi, canne fumarie, il discorso è completamente differente perchè il loro volume ( volume= spessore e ingombro ) incide su tutti i fronti, il prezzo infatti è a corpo per ogni serbatoio da cui poi si possono scindere i vari possibili costi ( avvio pratica, oneri sulla sicurezza per l’estrazione/movimentazione del serbatoio).

Richiedeteci un preventivo gratuito e senza impegno per sapere il prezzo preciso dello smaltimento dell’eternit a Roma e provincia. I nostri preventivi sono precisi e accurati.

Non si è ancora concluso il processo Eternit nei confronti di Stephan Schmidheiny, 67 anni responsabile delle fabbriche Eternit, per omicidio volontario continuato. Secondo la Corte di Cassazione la condanna contro il magnate svizzero sarebbe stata annullata perché non sussistente il reato di “disastro ambientale”.

processo-eternitSecondo l’articolo 434 del codice penale il reato di disastro ha più di una lettura.

Esiste un disastro per cui si pagano le conseguenze sui danni arrecati nel preciso momento dell’impatto e disastri per cui si continuano a pagare le conseguenze anche sugli effetti ai posteri.

Anche se, chiunque avvi un’attività in cui è previsto il ricorso a materiali tossici, come l’amianto, è pienamente consapevole che i danni alle vittime avranno ripercussioni a lungo termine, la Corte di Cassazione ha deciso che nel caso del signor Schmidheiny il reato debba essere prescritto.

Si scorporano cosi i due fattori: pericolo ed effetti, considerando il primo concluso ed il secondo non più perseguibile.

Non sembra d’accordo il legale dei parenti delle vittime, l’avvocato Sergio Bonetto, che interpretando la voce dei migliaia di operai che tuttora scoprono di essere malati spiega che la condanna per omicidio volontario è ancora oggi valida come ieri. L’eternit in quanto sostanza cancerogena produce effetti nocivi soprattutto a distanza di anni.

I magistrati della procura di Torino hanno perciò chiesto un rinvio a giudizio. L’accusa? Omicidio volontario aggravato per 258 persone morte per l’esposizione all’Eternit tra il 1989 e il 2014.

Il brevetto registrato da l’austriaco Ludwig Hatschek nel lontano 1901 che credeva di aver scoperto la fibra più resistente del mondo, chiamata da lui stesso aeternitas (eternità), ha cambiato le sorti del mondo.

A più di 100 anni dalla sua fabbricazione, l’Eternit continua ancora a far piangere chi sfortunatamente ne è venuto a contatto, e a noi che ne sentiamo parlare solo dalla tv e dai giornali fa venire un brivido lungo la schiena e un sospiro di sollievo se, forse, non abbiamo mai avuto a che fare con questo materiale mortifero.

Contattate Eternit Roma se vivete nel Lazio e avete ritrovato un vecchio manufatto in Eternit o amianto nella vostra proprietà.

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