Vai al contenuto

Normativa

Scopri info sulla normativa relativa alla gestione dell’amianto. Legislazione e sanzioni.

Secondo la legge, se in un condominio si trovano dei manufatti in amianto, l’amministratore è obbligato al controllo degli stessi e a farlo presente alla ASL competente.
Ma cos’è l’amianto e perché è così pericoloso da richiedere l’intervento immediato di una ditta specializzata nel suo smaltimento?
In quest’articolo vi spiegheremo tutto ciò che c’è da sapere su questo materiale e sugli obblighi che l’amministratore ha nei confronti del condominio nel caso in cui siano presenti dei manufatti in amianto.

Amianto in Condominio, quali sono i rischi?

tetto in amianto sullo sfondo un cielo celesteL’amianto è un minerale di natura fibrosa, facente parte del gruppo dei silicati. Questo materiale, per via delle sue caratteristiche intrinseche d’isolamento termico, elettrico e acustico, resistenza al fuoco, basso prezzo, in Italia è stato ampiamente diffuso a partire dalla seconda metà degli anni 90, sia in campo edile che industriale.

In particolar modo, l’amianto è stato impiegato nella realizzazione d’impianti tecnologici (rete fognaria, tubazioni, caloriferi, caldaie) e di mezzi di trasporto (automobili, treni).

Per gli stessi motivi è stato largamente utilizzato nella costruzione degli edifici condominiali e, soprattutto, per la realizzazione di ascensori, tettoie, tubature fognarie e sistemi di riscaldamento.

Tutto questo, però, avveniva nel nostro Paese fintanto che non ne è stata appurata la pericolosità. Ciò ha portato il legislatore a proibirne l’estrazione, la produzione, la commercializzazione, l’esportazione e l’importazione. Era il 1992, una data importante per l’abolizione dell’amianto sul territorio italiano. Il divieto, tra l’altro, abolisce non solo i manufatti composti di amianto ma anche tutti i prodotti che lo contengono.

Nel 1995 – secondo quanto previsto dalla legge 257 – s’interrompe anche la commercializzazione dell’amianto.insieme di tegole in amianto

La colpa della pericolosità dell’amianto è racchiusa nelle fibre di cui è formato il materiale. Queste, infatti, soprattutto sotto forma di eternit o di fibrocemento, se vengono inalate si possono depositare sulle cellule polmonari e all’interno delle vie aeree.

Nei polmoni, le fibre d’amianto possono depositarsi anche per diversi anni e portare allo sviluppo di gravi patologie come il tumore dei polmoni, il mesotelioma e l’asbestosi, che possono comparire anche dopo molti decenni. Ecco perché è necessario ricorrere all’intervento di una ditta specializzata e abilitata come la nostra che si occupi dello smaltimento di questo materiale.

Quali obblighi ha l’amministratore se l’amianto si trova in condominio?

tubo in amianto su un muro esterno In un caso simile, la legge prevede degli adempimenti ben precisi in capo all’amministratore condominiale e – in caso di privati – ai proprietari. L’obbligo del controllo amianto in condominio spetta all’amministratore di condominio deve eseguire accuratamente un censimento ed una mappatura di tutti i manufatti di amianto presenti nelle varie parti comuni. A tal proposito, l’amministratore dovrà richiedere l’intervento di un professionista abilitato che avrà il compito di compilare una scheda specifica.

Trattandosi di un obbligo di legge, non è prevista alcuna approvazione dell’assemblea per ottemperare a tale obbligo. Tuttavia, l’amministratore è tenuto ad informare subito l’assemblea dei condomini se sono state rinvenute tracce di amianto nell’edificio condominiale.

Cosa succede se si trova dell’amianto in condominio?

L’amianto si può trovare in matrice friabile oppure sotto forma compatta. In quest’ultimo caso, il materiale non è pericoloso e non c’èdettaglio di un tetto in amianto col muschio l’obbligo rimozione amianto per l’amministratore e non è tenuto a comunicarlo ai condomini ma deve comunque far eseguire dei controlli periodici. Ciò è raccomandabile perché se il manufatto si degrada può diventare dannoso e quindi sarà necessario l’intervento di un tecnico specializzato che dovrà valutare eventuali rischi.

La situazione invece diventa più delicata se nello stabile condominiale sono stati rinvenuti dei manufatti in amianto di matrice friabile perché le polveri si possono staccare facilmente, diffondersi nell’ambiente ed essere inalate (anche solo se il manufatto viene urtato o toccato). In un caso simile l’amministratore condominiale deve comunicare tempestivamente all’ASL competente la presenza del suddetto materiale. In caso contrario potrebbe incorrere in una multa dai 2.500 a 5.000 euro circa.

Come si deve fare per rimuovere l’amianto?

Per rimuovere l’amianto è necessario contattare una ditta specializzata come la nostra che sia iscritta all’albo nazionale dei Gestori ambientali (categoria 10).
Quindi l’amministratore dovrà chiedere l’autorizzazione all’ASL per rimuovere il materiale. La ditta procederà quindi a incapsulare e impacchettare l’amianto e questo sarà poi smaltito in discariche speciali secondo la normativa di legge.

L’amianto e l’eternit, che ne è un derivato, sono prodotti estremamente pericolosi e cancerogeni. In passato amianto ed eternit sono stati ampiamente utilizzati, soprattutto in ediliza, perchè materiali resistenti e poco costosi. Fra il 1992 e il 1994 ne sono stati quindi gradualmente vietati la produzione e l’uso. Molti edifici costruiti prima degli anni ’90 possono ancora contenere questi prodotti estremamente cancerogeni, di cui è altamente consigliata la rimozione.

Cosa dice la normativa sull’amianto?

Finchè rimane allo stato solido l’amianto è innocuo, ma diventa pericoloso quando comincia a polverizzarsi o sfogliarsi. L’elemento dannoso è infatti la polvere che, se respirata, può causare tumori alle vie respiratorie e ad altri organi. Questi due elementi sono considerati quindi rifiuti pericolosi per la salute e per l’ambiente e chi deve smaltirne anche piccole quantità non può far ricorso al fai da te. Rivolgersi ad una struttura certificata che ne assicuri il corretto trattamento e smaltimento non è solo un obbligo di legge, ma anche un modo per tutelare la propria salute.

Le aziende specializzate nel trattamento di rifiuti speciali, come eternit.roma.it, sono attrezzate per prelevare il pericoloso materiale e metterlo in sicurezza, in modo che non rilasci più polveri e fibre. Questo avviene, grazie a speciali tute, nel totale rispetto della salute degli operatori. Questi ultimi sono quindi dotati di appositi dispositivi per il prelievo e il trasporto di eternit ed amianto, che in quanto rifiuti pericolosi devono subire uno speciale trattamento per essere smaltiti.

La necessità è quello di renderli inerti ed impedire loro di inquinare ulteriormente l’ambiente. Castaldi srl ed Eternit Roma garantiscono inoltre la bonifica dell’ambiente dagli agenti cancerogeni e il monitoraggio di tutta l’area a rischio.

Chi ha l’obbligo della rimozione amianto?

Eternit Roma si occupa del prelievo, del trasporto e dello smaltimento dell’eternit e dell’amianto nella capitale e in tutta la Provincia di Roma.  I servizi dell’azienda comprendono anche la gestione di tutta la burocrazia relativa allo smaltimento dei rifiuti pericolosi. L’incarico di rimozione dell’eternit e dell’amianto comincia con un sopralluogo per valutare i rischi e la quantità di materiale che deve essere smaltito. La rimozione di tutto il materiale nocivo può richiedere lo smontaggio di tetti e coperture o di intere strutture, che vengono quindi messe in sicurezza in appositi contenitori.

Il materiale viene quindi trasportato in discarica e qui smaltito con particolari tecniche che assicurano il rispetto dell’ambiente e della salute di tutto il personale coinvolto. Avere in casa o in azienda elementi estremamente cancerogeni come amianto ed eternit è un azzardo e la loro rimozione è altamente consigliata. Contattando Castaldi srl è possibile richiedere una visita di sopralluogo a cui seguirà un preventivo gratuito e senza impegno.

In caso di dubbi sulla presenza di amianto è possibile contattare l’azienda anche per richiedere un’analisi preliminare dei rischi, in modo da decidere se provvedere allo smantellamento delle eventuali strutture in amianto.

Qual’è la normativa in vigore relativa alla presenza di eternit sui luoghi di lavoro?

Secondo la legge il datore di lavoro è responsabile della presenza di amianto e altri materiali pericolosi o cancerogeni. La presenza di amianto è regolata dal Testo Unico in tema di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, ovvero il Decreto Legislativo n. 81 del 2008. Sempre al datore del lavoro spetta la valutazione del rischio relativo alla presenza di amianto e le conseguenti azioni da intraprendere.

Lo smaltimento dell’amianto deve essere affidato ad un’impresa specializzata in rifiuti speciali e dotata di tutte le certificazioni necessarie. Quest’ultima e il datore di lavoro provvederanno a stendere un piano di lavoro dettagliato con indicati procedure, attrezzature e personale impiegato nella bonifica. Si tratta di un documento molto importante, che dovrà essere depositato 30 giorni prima dell’inizio dei lavori. Molte imprese specializzate nello smaltimento di rifiuti pericolosi, come Castaldi srl ed Eternit Roma, sono in grado di fornire tutta la consulenza necessaria per il disbrigo di tutta la burocrazia relativa al trattamento e allo smaltimento di amianto, eternit ed altri materiali pericolosi per l’uomo e per l’ambiente.

L’impiego più massiccio dell’Eternit a Roma e in tutto il centro Italia riguarda sicuramente il settore dell’edilizia

L’Eternit è il marchio di un materiale in fibrocemento usato dall’omonima ditta austriaca sin dall’anno del suo brevetto, il 1912.

Il primo ricorso all’amianto a livello industriale è da far risalire alla fine del XIX secolo, da quegli anni l’estrazione e l’impiego crebbero sensibilmente. Questa tendenza è stata rallentata solo negli anni ’70 dopo i primi scandali inerenti agli effetti nocivi sulla salute.

cassone in eternit
Cassone in Eternit

In Italia i tipi di amianto più sfruttati sono stati il crisolito, l’amosite e la crocidolite.

Un 25% della produzione è da attribuirsi alle frizioni cioè amianto in matrice friabile, che noi non trattiamo (l’amianto veniva impastato con resine sintetiche per ottenere i ferodi usati per frizioni e freni). Il restante 75% si riferisce all’uso di cemento-amianto in matrice compatta, l’Eternit appunto.

Le buone caratteristiche di questo materiale, come la resistenza al fuoco e al calore, la stabilità agli agenti biologici  e chimici e la persistenza all’usura e all’abrasione furono tra le varie motivazioni che spinsero privati e autorità pubbliche a scegliere l’amianto come fibra da usare nelle costruzioni civili ed industriali.

Per esempio nei primi anni del 1900 la metropolitana di Parigi fu ristrutturata con l’uso massiccio di amianto, addirittura per i freni delle carrozze. La stessa sorte toccò alla metropolitana di Londra e al transatlantico americano Queen Mary.

L’amianto non trovò largo seguito solo nella produzione di pezzi industriali (guarnizioni, corde, nastri, guaine, frizioni e filtri) ma fu usato anche per produrre accessori e prodotti di uso quotidiano. Le fibre di amianto furono sfruttate per ottenere tessuti ignifughi, e addirittura per creare bende e garze da usare in ospedale.

Dopo la prima guerra mondiale l’uso dell’Eternit superò i confini delle sue proprietà e fu usato in modo improprio, anche dove non ce ne era bisogno. Si usò l’amianto per fabbricare giocattoli, per produrre i filtri del vino o del borotalco, di amianto erano anche le fioriere e le sedie da spiaggia (famosa la sedia in Eternit di Willy Guhl).

L’Eternit finì per essere usato nella produzione di ogni oggetto d’uso quotidiano dai phon ai forni, dai teli da stiro agli elettrodomestici. Anche se dal 1994 questo materiale fu bandito dal commercio, il patrimonio italiano, specialmente nelle zone dell’edilizia popolare del centro Italia, ne conserva ancora una notevole porzione.

Uso di Eternit negli edifici a Roma

Sicuramente il maggior uso di Eternit nelle costruzioni a Roma è avvenuto intorno agli anni 1965-1983. Numerosi furono i materiali e i manufatti contenenti Eternit installati in edifici in muratura e prefabbricati. Sia negli edifici civili che negli edifici industriali fu molto usato l’Eternit per la costruzione di tetti, pareti e soffitti, cassoni, canne fumarie e impianti elettrici etc.

Una grande differenziazione va fatta tra la natura del materiale: se FRIABILE O COMPATTO. La nostra azienda è iscritta all’albo dei gestori ambientale per la categoria di smaltimento 10A, settore che si riferisce solo all’eternit in matrice compatta. Per effettuare lo smaltimento dei materiali contenenti amianto friabile occorre essere iscritti alla categoria 10B. Di seguito una tabella riassuntiva.

Categoria 10: bonifica dei beni contenenti amianto Categoria 10A: attività di bonifica di beni contenenti amianto effettuata sui seguenti materiali: materiali edili contenenti amianto legato in matrici cementizie o resinoidi.
Categoria 10B: attività di bonifica di beni contenenti amianto effettuata sui seguenti materiali: materiali d’attrito, materiali isolanti (pannelli, coppelle, carte e cartoni, tessili, materiali spruzzati, stucchi, smalti, bitumi, colle, guarnizioni, altri materiali isolanti), contenitori a pressione, apparecchiature fuori uso, altri materiali incoerenti contenenti amianto.

 

Manufatti in matrice friabile:

 

Controsoffitti e Coibentazioni in Eternit

Controsoffitti e coibentazioni nei sottotetti sono state installati negli edifici a scopo protettivo/isolante o antincendio. Sono stati usati pannelli in fibrocemento piano, lane o feltri di amianto.

In alcuni edifici sono stati usati intonaci contenenti amianto applicati a spruzzo o a cazzuola a scopo termoisolante o antincendio.

Pareti e Pannelli divisori in Eternit a Roma

Anche nella produzione di pareti divisorie o di pannelli sono state usate le proprietà dell’Eternit. Strutture metalliche rivestite per ottenere pareti fonoassorbenti o termoisolanti.

Tamponature e pennellature in miscele di amianto con altri leganti organici o inorganici, come il silicato di alluminio o il carbonato di calcio.

Pavimentazioni in Eternit a Roma

Pavimenti in vinilamianto sono andati in voga negli anni ’70 e sono stati installati in strutture pubbliche come ospedali e scuole ma anche in uffici e fabbriche.

Da non confondere con il linoleum, un prodotto realizzato dopo il 1973 ecologico e biodegradabile al 97%, le lastre in amianto sono molto grandi e spesso verdi o blu e contengono una percentuale variabile di amianto crisolito (dal 3% al 30%).

Manufatti in matrice compatta:

 

Coperture in Eternit a Roma

Le coperture in Eternit sono molto famose, chi non riconoscerebbe un tetto in Eternit? In Italia sono state largamente usate le coperture in fibro cemento, rappresentate da tegole ondulate, lastre o pianelle. Pensate che il 90% dell’amianto usato in Italia è stato usato per le coperture degli edifici civili ed industriali.

Tetti, sottotetti e solai possono rappresentare un pericolo costante specialmente se degradati. Il rilascio di fibre volatili d’amianto nell’ambiente o addirittura di fibre pesanti (fibrille o placchette) può essere notevole.

Cassoni e Serbatoi per l’acqua in Eternit

L’Eternit è stato usato per immagazzinare gli scarichi fognari ma anche per conservare le acque bianche e piovane. Anche se non ci sono stati casi di contaminazione per ingestione di acqua potabile ancora oggi esistono cassoni e serbatoi per l’acqua in cemento-eternit.

Anche le tubazioni per l’acqua in Eternit sono state largamente usate nell’edilizia.

Canne Fumarie e Tubazioni in Eternit

I camini e le canne fumarie furono realizzate in Eternit per la forte tenuta alle alte temperature, come anche le caldaie e i serbatoi.

Tubazioni di scarico per liquidi e solidi, fumi di combustione e condotte di aerazione anch’esse rivestite di fibro-cemento.

Per valutare i rischi derivanti da resti di Eternit nella città di Roma e provincia richiedeteci gratuitamente un’analisi preliminare dei rischi.

Email
Chiama